Un’intelligenza artificiale etica: visione e impegno di Boosha

L’intelligenza artificiale rappresenta oggi una delle sfide più affascinanti e complesse della nostra epoca. Può essere una risorsa straordinaria per le aziende, ma il suo utilizzo deve essere guidato da principi di etica e sostenibilità. Boosha, startup fondata da Giada Franceschini e Mario Di Girolamo, ha fatto di questa missione il cuore della sua attività: aiutare le imprese a sfruttare l’AI in modo consapevole, sicuro e vantaggioso per tutti.

L’approccio di Boosha: tra innovazione e responsabilità

Giada Franceschini, anima operativa e tecnica di Boosha, non si limita a sviluppare soluzioni AI avanzate: il suo obiettivo è promuovere una cultura dell’intelligenza artificiale che non sia solo performante, ma anche responsabile. “L’AI non deve essere vista come la soluzione a tutto, ma come uno strumento che supporta le persone nel loro lavoro”, spiega Franceschini in un’intervista a IO Donna.

Per questo motivo, Boosha adotta un approccio progressivo e calibrato nell’introduzione dell’AI nelle aziende. La strategia prevede tre fasi principali:

  • Formazione: aiutare le aziende a comprendere le potenzialità e i limiti dell’AI.
  • Consulenza aziendale: analizzare i processi aziendali per individuare dove l’AI possa portare reale valore aggiunto.
  • Sviluppo di soluzioni su misura: implementare strumenti AI che migliorino le performance aziendali senza compromettere l’autonomia decisionale umana.

AI ed etica: un equilibrio possibile

Uno degli aspetti più delicati dell’intelligenza artificiale è la gestione dei bias cognitivi. Franceschini porta un esempio concreto: “Secondo uno studio dell’Harvard Business Review, se un’IA deve selezionare un manager, tenderà a scegliere un uomo; per un ruolo di inserviente, una donna. Questo dimostra come i modelli di linguaggio possano riflettere pregiudizi sociali preesistenti”. Boosha, consapevole di questi rischi, non utilizza AI per decisioni critiche come le assunzioni, ma solo per supportare i processi, garantendo sempre l’intervento umano.

Anche l’aspetto ambientale non è trascurato. Pochi sanno che ogni interazione con ChatGPT consuma acqua ed energia: “Fino a mezzo litro d’acqua per 20-50 domande”, sottolinea Franceschini. Per questo, Boosha promuove un uso mirato e sostenibile dell’AI, scegliendo modelli più efficienti in base alle necessità specifiche.

PARLA: un’alternativa sostenibile per le aziende

Dalla stessa visione etica di Boosha nasce PARLA, spin-off che offre un aggregatore di modelli di linguaggio ottimizzati per diversi scopi. Non sempre serve usare il modello più potente e costoso. PARLA aiuta le aziende a scegliere la soluzione giusta per ogni compito, bilanciando costi, prestazioni e impatto ambientale.

Grazie a questa filosofia, Boosha non solo sviluppa AI innovative, ma contribuisce a ridefinire il rapporto tra tecnologia e umanità, dimostrando che un’intelligenza artificiale etica è possibile: basta volerla costruire con consapevolezza e responsabilità.

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